Hoover Dam

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Hoover Dam

Hoover Dam la mastodontica diga, capolavoro di ingegneria, colpisce per la sua dimensione. Una storia di lavoro e non solo

Una diga e la sua storia

Hoover Dam non è solo una diga dalle dimensioni gigantesche ma anche una costruzione la cui storia si lega a quella dello sviluppo del sud-ovest degli Stati Uniti. Siamo infatti agli inizi del XX secolo quando questa parte degli USA conosce un rapido sviluppo. Da tale sviluppo deriva una crescente domanda di acqua ed energia elettrica fatto che, unito ad una serie di inondazioni, rendono evidente come il Colorado River necessiti un controllo. Quello che poteva essere un grande pericolo diventa anche una grande opportunità. Questi sono gli albori della Hoover Dam.

turbine della diga di hoover dam

Siamo nel lontano 1922 quando l’allora servizio di bonifica americano individua nel Black Canyon la location ottimale per l’edificazione di una grandissima diga. Scelta che si rese necessaria dopo che la iniziale location sembrava poter essere il Boulder Canyon, scartato per il suo grosso rischio sismico. Un lungo lavoro di studio che portò al 1928 quando il Congresso americano autorizzò il progetto che prese il via operativo nel 1931. Se insistiamo sulle date è perché le dimensioni di questa diga appaiono ancora più significative se si pensa in che anni fu realizzata.

La Grande Depressione

La Hoover Dam vede la sua nascita in uno dei momenti più drammatici della storia degli Stati Uniti, la Grande Depressione. La sua costruzione fu la grande speranza per tantissimi operai che, con le loro famiglie, si accamparono letteralmente nel deserto per dare vita ad una delle opere ingegneristiche più imponenti della storia. Più di 5000 operai trovarono impiego in questa mastodontica opera. Un lavoro immenso che richiese, prima di tutto, che il Colorado River venisse deviato lontano dal cantiere. Ciò comportò la costruzione di gallerie e terrapieni. Con il fiume in parte domato cominciarono gli scavi. E che scavi. Milioni di tonnellate di sedimenti e rocce furono scavati e raschiati per poter realizzare una diga ad arco. Un lavoro immane e anche rischioso, soprattutto per quegli operai chiamati “high scaler” incaricati di calarsi sulle pareti a strapiombo per martellare le parti meno dure.

Un lavoro di alta ingegneria

La Hoover Dam si dimostrò subito un grande lavoro di sudore e braccia ma anche un grande lavoro di alta ingegneria. Cosa che divenne evidente a due anni dall’inizio dei lavori quando iniziò la colata di cemento con il conseguente controllo della temperatura del calcestruzzo. Per questo vennero costruiti dei particolari ascensori in cui il calcestruzzo veniva versato e raffreddato con acqua ghiacciata. Un lavoro gigantesco che può essere chiarito dalle cifre: fu utilizzata una quantità di calcestruzzo che sarebbe stata sufficiente per realizzare una strada lunga da San Francisco a New York.

Nel 1935 fu il presidente Roosvelt a inaugurare la Hoover Dam che entrò ufficialmente in funzione l’anno successivo iniziando a fornire energia elettrica a ben tre stati: Nevada, California e Arizona. La diga assunse il nome di Hoover Dam solo successivamente, cioè nel 1947 divenendo allora la più grande struttura artificiale al mondo.

Opera imponente pagata a caro prezzo

Visitare la Hoover Dam vuol dire non solo trovarsi davanti ad un’opera mastodontica ma anche ad un’opera pagata a caro prezzo. Stiamo parlando di un prezzo di vite. Furono infatti, ufficialmente, 112 gli operai che persero la vita durante i lavori. Non bisogna infatti dimenticare che questo trionfo dell’ingegneria era una sorta di “impianto pilota”, una sorta di esperimento dal momento che mai, prima di allora, era stato realizzato qualcosa del genere. Le vittime, in realtà furono di più se si contano gli operai morti per le esalazioni di monossido di carbonio che la società di costruzione classificò come morti per cause naturali in modo tale da non dovere risarcire le famiglie.

hoover dam

Secondo qualcuno all’interno del calcestruzzo ci sarebbero i cadaveri di alcuni operai nascosti dalle ditte appaltatrici per evitare una disastrosa pubblicità e problemi legali. Anche se questa sembra più una leggenda, non vi è dubbio che sia una di quelle cose che aumentano il fascino e l’alone di leggenda che circonda ancora oggi questo luogo.

Davvero una visita alla Hoover Dam rappresenta un momento di enorme emozione

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